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PLACES: lo spazio progettato e l’interazione con le persone, il tempo e la tecnologia

Places_I luoghi del vivere_54words_Milano

Da sempre attenta all’evoluzione del design e dell’architettura, non solo dal punto di vista estetico e funzionale, Lualdi è testimone di un cambiamento significativo nella progettazione degli spazi, favorendo una maggiore attenzione alla relazione tra le persone e agli ambienti in cui vivono e lavorano. 

Un cambiamento fisiologico dettato da diversi fattori abilitanti. Tecnologia accessibile, attenzione al benessere dell’individuo, consapevolezza verso le tematiche ambientali, dialogo con il contesto.

In questo nuovo scenario, il lavoro del progettista deve tenere in considerazione numerose variabili legate anche ai cambiamenti sociali e relazionali.

Lualdi vuole esplorare questi temi in modo approfondito, coinvolgendo architetti, designer e figure trasversali che possano offrire diverse prospettive e approcci per creare un dibattito ricco di spunti non convenzionali.

Quattro talk che vogliono offrire un’ampia panoramica sulla relazione tra persone e luoghi, esplorando diversi aspetti della progettazione degli spazi, grazie a panel multidisciplinari di esperti che arricchiranno la discussione di prospettive e approcci diversi.

Partendo da un caso studio, ogni appuntamento, ospitato nello showroom milanese di Foro Buonaparte 74, affronta un ambito specifico del vivere quotidiano e stimola un dibattito che vuole aprire a nuove riflessioni, con la moderazione di Marina Jonna, architetto e giornalista. 

Ma è davvero cambiato il modo di progettare gli spazi residenziali?

La risposta andrebbe cercata nella differenza fra i concetti di “abitare un luogo” e “stare in un luogo”. Le persone abitano gli spazi; gli oggetti stanno e indubbiamente aiutano nell’interazione e creano empatia con i luoghi.

Il secondo incontro della serie PLACES indaga i LUOGHI DEL VIVERE e la relazione fra spazi domestici, persone, tempo e tecnologia

Il caso studio di questo appuntamento è Torre Milano, il progetto dello studio Beretta Associati, sviluppato da Impresa Rusconi, da oltre un secolo impegnata a costruire edifici residenziali pensati a misura di chi li abiterà. 

Centrale, vivibile e iperconnessa, Torre Milano sorge tra Isola e Maggiolina, a un passo da Porta Nuova, contribuendo attivamente alle grandi trasformazioni urbane e definendo un concetto di “casa” che va oltre il confine spaziale della soglia. I luoghi del vivere non si limitano più solo agli spazi domestici tradizionali, ma si estendono a una serie di aree interconnesse. Le nuove residenze moderne non sono più semplici abitazioni, ma veri e propri “hub” sociali e culturali. 

Secondo l’Architetto Gianmaria Beretta “la casa rappresenta chi la abita. Ci sono molti modi di progettare l’abitare, ma devono tutti partire dalla pianta e dalle funzioni dello spazio per poi approdare a un progetto e a un racconto che si integri e arricchisca anche esteticamente nel contesto urbano”.

Infatti, le esigenze e le funzioni richieste non sono cambiate in modo così radicale e bisogna tentare di assecondarle, con il minor spreco di spazio possibile.

L’ispirazione progettuale arriva dalla corrente razionalista milanese fra gli anni ‘50 e ‘60. 

Oltre alla completa integrazione con un sistema di controllo vocale, l’innovazione progettuale sta nel gioco di incastri fra le singole unità per consentire l’innesto di una luminosissima zona living a doppia altezza, ottenuta con un salto di soletta. Questo, insieme ai volumi aggettanti, derivanti dalla realizzazione dell’ambiente cucina, ha creato un piacevole movimento della facciata, decorata da lastre di gres disegnate su misura per conferire armonia.

Alle aree comuni è affidato il racconto legato sia alle funzioni che ai materiali: piscina con zona relax, palestra, coworking, belvedere affacciato sulla città.

Questo approccio rigido al progetto è stato possibile solo grazie alla flessibilità dello sviluppatore che ha saputo costruire un modello di business sostenibile.

È necessario però sfatare alcuni falsi miti. 

Si parla infatti di flessibilità in riferimento allo spazio, che per sua natura ha dei confini definiti. Questa caratteristica è affidata a partner come Lualdi che, attraverso partizioni e sistemi custom, andranno a interpretare il layout interno.

Anche il tema della tecnologia merita una riflessione. Ciò che può essere all’avanguardia al momento del progetto, potrebbe essere superato al momento della realizzazione.

Conclude l’Ing. Stefano Rusconi, “I cambiamenti e le variabili normative e di costo dei materiali, subentrate dal 2020, hanno lanciato una sfida a operatori, progettisti e filiera, che dovranno individuare nuovi modelli innovativi e sostenibili.”.

I prossimi incontri saranno dedicati a:

I LUOGHI DELL’OSPITALITA’ OTTOBRE 2023

relazione tra spazio fisico e esperienza dell’ospite

I LUOGHI DEL LAVORO NOVEMBRE 2023

relazione tra spazio fisico, produttività e benessere delle persone